Intervento della dott.ssa Beatrice Costanzo su Sandro Pertini in occasione della manifestazione “un fiore per Sandro” nel ricordo del 27^ anno dalla morte
un buongiorno a tutti voi qui presenti.
Io sono profondamente e sinceramente felice e onorata di essere stata invitata dalla Sig.ra Elisabetta Favetta, presidente dell’Associazione persona squisita, motivata, amica sincera e dalla sig.ra Marina Lombardi, appassionata sindaca di questa meravigliosa comunità che ha dato i natali al nostro indimenticato e indimenticabile Presidente Sandro Pertini. Grazie alla disponibilità della presidente e del vicesindaco di Stella Armando Ramorino, ho avuto la possibilità di passare del tempo a casa Pertini, e sfogliare pagine di storia di immensa forza emotiva.
Grazie Armando e grazie Elisabetta!
L’associazione è fondamentale perché mette assieme i diversi momenti della vita di Sandro Pertini, tante figure, tutte importanti, pubblico e privato ed è indubbiamente e soprattutto un luogo in cui meditare, facendo tesoro di ciò che gli oggetti, a lui appartenuti, raccontano.
È qui che il Presidente è cresciuto, in questo territorio si è formato, conoscendo fino in fondo l’energia e la ricchezza morale di questa incantevole terra a cui è stato sempre fortemente e intimamente legato!
Ed è qui, grazie al grande cuore degli amici del Presidente che la sua casa museo ricorda e racconta la sua onestà, lealtà, il suo coraggio coerente di uomo e combattente, virtù sempre al centro della sua vita e della sua passione politica.
Il presidente ha viaggiato molto e come lui stesso ha affermato in diverse interviste, ha girato l’Italia in lungo e largo e dunque ciascuno di noi ha certamente un ricordo personale di Pertini, legato magari ad una sua visita istituzionale nella propria città.
In effetti nel 1985 io ero una liceale profondamente appassionata di storia contemporanea, in collegio a Reggio Calabria. Una delle rare volte che la Madre Superiora permise a noi educande di uscire fu proprio la visita del presidente alla città sul finire del suo mandato. Quel giorno ci posizionammo in prima fila, dietro le transenne lungo il corso Garibaldi e vedemmo passare questo piccolo gigante, sempre elegantemente vestito. Una folla immensa urlava il suo nome, lo applaudiva ed io con essa. Egli commosso salutava, agitando le braccia instancabilmente, ricambiando il sincero e spontaneo calore della gente e dunque quel giorno la storia mi passò accanto. Ricordi lontani nel tempo ma per nulla sbiaditi poiché sono qui oggi a rendergli omaggio e dunque forse potete intuire ed io non nascondo la mia reale emozione nel visitare il luogo dove per lui tutto è cominciato e dove riposa.
Oggi noi tutti siamo qui riuniti per ricordarlo, ma il significato di questa giornata non deve essere una mera commemorazione bensì un modo per riflettere e raccontare la storia attraverso la sua formidabile vita, per cercare di comprendere i momenti di paura e angoscia, di lotta, la solitudine del carcere poiché per capire la storia bisogna spogliarsi completamente dei propri abiti e calarsi totalmente in essa.
Sandro Pertini è stato un uomo eccezionale che ha vissuto in maniera eccezionale e dunque Il suo operato non conoscerà tramonto poiché come una stella luminosa ha schiettamente attraversato tutto il violento ‘900.
Amato presidente, ci manchi! Sentiamo terribilmente la mancanza della tua sobrietà, del tuo coraggio nel dire no, della tua schiettezza nel parlare senza bizantinismi, del tuo altruismo, della forza del tuo pensiero, del rispetto che la tua persona ispirava e irradiava.
Hai portato una ventata di aria freschissima al Quirinale, profumava davvero di buono, hai portato la primavera, facendo sì che realmente diventasse la casa degli italiani, costruendo un ponte privilegiato tra te e tutto il popolo italiano.
Affido alle parole di Platone della Repubblica, la mia conclusione e il mio saluto al Presidente Sandro Pertini: “E cosí, amico (dissi), ottima potrà essere l’amministrazione del tuo stato, perché sarà il solo in cui governeranno le persone realmente ricche, non di oro, ma di quella ricchezza che rende l’uomo felice, la vita onesta e la vita fondata sull’intelligenza”.
Grazie
Beatrice Costanzo